"PACE per Gerusalemme" - Foto di Margherita Lazzati, Gerusalemme 2008
La Foto è dedicata da Margherita Lazzati a Carlo Maria Martini e Filippo Grandi, Ambrogino d'oro 2014, Commissario Generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’assistenza ai profughi palestinesi che vivono in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e nella Striscia di Gaza per il loro incessante impegno per la PACE a Gerusamemme.Il verbo fondamentale, per la preghiera come per ogni altra attività umana, è essere: essere preghiera. Non si tratta di dire le preghiere, si tratta di essere preghiera, di essere cioè con la vita concreta (anche quando essa per un periodo venga trascorsa dietro le sbarre di un carcere) una richiesta di aiuto e di perdono, e insieme una parola di ringraziamento e di lode.
Le molteplici preghiere degli uomini si possono distinguere in base al contenuto secondo quattro tipologie fondamentali: invocazione di aiuto per sé o per altri, richiesta di perdono, ringraziamento, lode gratuita. Tale quadruplice contenuto si esplica in molteplici forme di preghiere, le principali delle quali sono: il dialogo personale con Dio tramite parole proprie, la ripetizione di testi composti da altri come per esempio il Padre Nostro, le pratiche di devozione personale o comunitaria come per esempio il rosario, e infine il silenzio del corpo e della mente in ciò che i mistici chiamano “preghiera pura”. Nei testi delle preghiere che provengono dal Carcere di Opera è sorprendente ritrovare quasi tutte queste tipologie, sia a livello di forma, sia a livello di contenuto.
dalla prefazione di Vito Mancuso
Io ti prego Dio del cielo da dietro queste sbarre. Vito Mancuso su Repubblica 31.12.14 per “Preghiere dal carcere” .
Titolo: Preghiere dal carcere
sottotitolo:poesie
autore: aa_vv
curatore: Silvana Ceruti
editore: La Vita Felice
formato: Libri
genere: Poesia » Agape
collana: Agape
pagine: 86